L'uliveto



Le nostre olive provengono da un oliveto di circa 4 ha sito in mezzo ai calanchi, a circa 400m di altitudine, con piante di mediamente 70-100 anni, molto poco intensivo (sesto 8x8 non costante, pensato per colture promiscue) ed in asciutto. Per motivi burocratici la conversione formale a “Biologico” slitterà alla prossima stagione, ma da 20 anni non si effettuano più trattamenti. L’unico parassita realmente pericoloso –la mosca- viene controllato con trappole casalinghe per la cattura massale ed affidandosi alla buona sorte.
Qua sotto un panorama della valle del Serrapotamo, il torrente che attraversa il territorio di Senise



Credo che incollando queste coordinate su Google Maps, come d’incanto vi apparirà l’Az. Agr. Micele (i webmaster capaci fanno apparire le immagini interattive direttamente, ma costano cari....)

Da alcuni anni il suolo è inerbito da flora spontanea (di cui parlerò presto nelle News), e sono state ripristinate le opere idrauliche (i solchi) sia per migliorare la fertilità del suolo, sia per impedire fenomeni di erosione.
Come tutti gli oliveti antichi, le varietà sono tante (nel nostro caso 8 da olio) e tutte ben mischiate: c’è Coratina, Frantoio, Pendolino, qualche pianta di Leccino, qualcuna di Santagostino per la mensa, qualcuna di Ogliastro e soprattutto la Faresana (storpiata dal dialetto in Farasana), varietà a duplice attitudine da mensa e da olio, autoctona della valle del Serrapotamo.
Le olive sono raccolte tra novembre ed i primi di dicembre e molite in giornata in due frantoi di fiducia, entrambi dotati di un impianto continuo.
La Farasana ha la duplice attitudine da olio e da mensa: se non molita, a Senise viene
fatta seccare al gelo invernale.


2 commenti:

  1. da aggiornare ... la "conversione formale" al bio è cominciata

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  2. Avete ragione sig. Rit. Oltre a questa modifica, aggiornerò anche l'estensione dell'oliveto, ridotta a seguito delle vicissitudini con il parentado

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